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Riforma Ordini: presentati emendamenti in Commissione Affari sociali. Gli ultimi aggiornamenti

Si decide in questi giorni il destino della riforma degli ordini sanitari, prevista nel disegno di legge C3868 (Ddl Lorenzin od Omnibus). In commissione affari sociali alla Camera le forze politiche stanno presentando gli emendamenti. E nell’ambito dell’Ordine dei tecnici sanitari, di riabilitazione e prevenzione potrebbe rientrare anche l’odontotecnico, oltre alle discusse professioni di osteopata e chiropratico, ammesse a laurea breve e ad albi specifici.
Sperimentazioni cliniche- Alla luce del regolamento 536 dell’Unione europea e di un’altra direttiva Ue che ci chiede un comitato etico solo di riferimento per tutta Italia al posto degli 80 esistenti, i comitati verranno ancora accorpati e sarà dato peso all’Osservatorio già istituito qualche anno fa. All’articolo 2 si introducono le procedure di controllo del dolore nel parto (anestesia spinale) nei livelli essenziali di assistenza.
Professioni sanitarie- L’articolo 3 prevede la riforma degli ordini: nasce la Federazione nazionale degli Ordini delle Professioni infermieristiche con albo a parte degli infermieri pediatrici per le ex vigilatrici di infanzia; in Fnomceo si fa largo una commissione albo odontoiatri di 9 membri, i primi eletti vanno in un comitato centrale di 15 membri, e si istituzionalizzano le elezioni di consigli ordinistici provinciali ogni 4 anni, e all’inizio dell’anno dopo quello delle elezioni provinciali si eleggono gli organi della Federazione. Per i procedimenti sugli iscritti arrivano Uffici Istruttori d’Albo che fanno riferimento alle Commissioni di Disciplina, e sono composti da medici provenienti da altre province e un rappresentante designato dal Ministero della Salute. Ordine a parte per le Ostetriche, mentre un ulteriore Ordine raggrupperà tecnici di radiologia e professioni sanitarie tecniche, di riabilitazione e prevenzione. In quest’ultimo Ordine confluiranno gli albi delle nuove professioni di Osteopata e Chiropratico, e qui iniziano i problemi. A fronte di una formazione ufficiale di 5 anni che ben si presta a trasformarsi in laurea ricondotta all’Università, ci sono percorsi formativi eterogenei da sanare e l’asticella dei requisiti si potrebbe alzare con emendamenti ad hoc. Resta inteso (articolo 13) che il conseguimento di più lauree o diplomi dà diritto ad esercitare cumulativamente le relative professioni e tutte possono svolgere la loro attività in farmacia, tranne i medici, e i dentisti, chiunque prescriva farmaci. Avranno una federazione ad hoc chimici-fisici e psicologi: per loro, come per le professioni precedenti, i rapporti non sono più con il Ministero di Grazia e Giustizia ma con quello della Salute. Che invece dovrà condividere i poteri in tema di ingegneri clinici e biomedici, iscritti in apposito albo nell’Ordine degli Ingegneri.
Abusivismo- All’articolo 9 si inaspriscono dal 33 al 50% le pene per chi eserciti abusivamente una professione sanitaria ed è previsto il sequestro dei beni mobili e immobili usati per commettere il reato, i beni confiscati sono trasferiti al patrimonio del comune dov’è avvenuto il misfatto per favorire attività sociali e/o assistenziali. Restano sulla carta quindi una reclusione fino a sei mesi maggiorata fino a tre e una multa di 516 euro maggiorabili a 774: niente a che vedere con le pene previste nel ddl antiabusivismo -sempre alla Camera, ma arenato – a prima firma Giuseppe Marinelloche contempla la reclusione fino a 2 anni che diventano 4 in caso di lesioni gravi e 6 per lesioni gravissime, la confisca dei beni strumentali e la multa fino a 50 mila euro per chi eserciti abusivamente una professione protetta come quella di odontoiatra o di medico.
Specializzandi- Da menzionare l’articolo 12: accordi stato-regioni possono disciplinare modalità alternative per l’inserimento degli specializzandi nelle strutture ospedaliere della rete formativa del Servizio sanitario nazionale senza maggiori oneri per lo Stato. Nasce infine (articolo 14) la dirigenza sanitaria del Ministero della Salute, equiparabile alla dipendenza medica e del comparto.
Mauro Miserendino

25 Maggio 2017